Sono passati oltre 70 anni dal 1946, quando il marchio francese Michelin presentò la richiesta di brevetto per lo pneumatico radiale. In una valutazione a posteriori, questo evento ha completamente ribaltato le tendenze nella produzione di pneumatici. Negli anni '50, ci fu la svolta a seguito della quale il mondo intero passò dagli pneumatici diagonali a quelli radiali.
Pneumatico radiale: che cos'è?
Quello radiale è uno pneumatico nel quale gli strati della carcassa sono disposti radialmente (ossia, a raggiera) rispetto all'asse frontale dello pneumatico. Questi strati della carcassa talvolta sono chiamati scheletro dello pneumatico. Sono costituiti da fili metallici sottili e da tessuti, che sono disposti ad archi paralleli.
Il primo pneumatico che possa essere considerato l'antesignano di uno pneumatico radiale fu realizzato nel 1913. Fu sviluppato da due dipendenti della società britannica Palmer Tire Company, Christian Gray e Thomas Sloper. La soluzione da loro progettata non fu allora accolta nel settore degli pneumatici e non entrò nella produzione in serie.
Il prototipo successivo di uno pneumatico a struttura radiale fu la cosiddetta trappola per mosche (fly trap), progettato nel 1941 da Marius Mignol, ingegnere dell’azienda francese Michelin. Le pareti laterali furono sostituite da archi in acciaio distanziati di 1,5 cm. All'interno, fu installata una camera d’aria appositamente rinforzata. Questa soluzione aveva due vantaggi fondamentali:
- le ruote si riscaldavano di meno,
- l’automobile era più stabile.
L’idea ottenne successo e fu ulteriormente sviluppata da una squadra di progettisti della Michelin. Nel 1946, lo pneumatico radiale fu messo in produzione in modo permanente.
Struttura di uno pneumatico radiale
La struttura dello pneumatico radiale è quella che meglio si adatta ad autovetture, camion e autobus.
La disposizione perpendicolare delle corde d'acciaio rispetto alla circonferenza dello pneumatico garantisce un’eccellente rigidità e una minore suscettibilità alle deformazioni causate dalla forza centrifuga. Gli pneumatici così costruiti assicurano eccellenti parametri di manovrabilità e di sicurezza. La struttura radiale è una soluzione che funziona meglio anche a velocità molto elevate. La tecnologia sviluppata negli anni '40 dagli ingegneri Michelin ha permesso anche la creazione degli pneumatici a profilo ribassato, ossia degli pneumatici di tendenza degli ultimi decenni.
Pneumatico radiale: immissione in produzione
Il primo modello radiale di successo, Michelin X (originariamente 185-400 SP) fu messo in vendita nel 1949. Successivamente, la storia dei modelli radiali si sviluppò come segue:
- 1951: elaborazione del primo pneumatico radiale da parte del marchio Pirelli. In esso sono adottate cinture in viscosa.
- 1952: appaiono i primi pneumatici radiali per veicoli pesanti.
- Metà degli anni '50: produzione di pneumatici radiali da parte delle aziende Continental, Dunlop, Firestone e Uniroyal,
- 1979: creazione degli pneumatici Michelin BiB X. Questi furono i primi pneumatici radiali agricoli.
- 1981: sono introdotti gli pneumatici radiali per l’aeronautica sul velivolo militare Dassault Mirage III,
- 1984: elaborazione del primo pneumatico radiale motociclistico.
- 1987: produzione in serie del primo modello di pneumatico radiale per motocicli.
Nel 1970, emergeva una situazione interessante: il 98% degli pneumatici per autovetture fabbricati negli Stati Uniti erano pneumatici diagonali o cinturati. Nel contempo, il 97% degli pneumatici in Francia e l’80% in Italia erano pneumatici radiali.
La diffusione degli pneumatici radiali negli Stati Uniti è iniziata molto più tardi che in Europa. La loro diffusione avvenne a seguito della scelta della Ford, che, insoddisfatta delle proposte americane di pneumatici diagonali, decise di equipaggiare la Lincoln Continental Mark III con il modello Michelin X.
La seconda causa di accelerazione della “radializzazione” negli Stati Uniti fu la crisi petrolifera degli anni Settanta. L'impiego degli pneumatici radiali era associato a costi operativi significativamente inferiori.
Pneumatici radiali e diagonali
La carcassa degli pneumatici diagonali è costituita da diversi strati di tessuto, che sono disposti alternativamente in due direzioni, con diversi angoli (inferiori a 90 gradi). Il numero di strati dipende dalla destinazione e dalle dimensioni dello pneumatico.
Nello pneumatico radiale, la carcassa è disposta a 90 gradi rispetto all'asse della ruota. Sullo strato di cavi, attualmente realizzati perlopiù in acciaio, è posta la fascia di rinforzo, conformata al profilo dello pneumatico. Questo assetto della carcassa aumenta l’elasticità del fianco dello pneumatico, mentre la fasciatura garantisce la rigidità del battistrada. Ciò migliora il comportamento degli pneumatici nelle curve e aumenta la superficie di contatto con la superficie.
Vantaggi degli pneumatici radiali rispetto a quelli diagonali:
- la ruota non si surriscalda,
- diminuisce la resistenza al rotolamento,
- il comportamento alle alte velocità è migliore,
- la durata è maggiore.
L'invenzione degli pneumatici radiali ha consentito di soddisfare le esigenze di un’industria automobilistica in rapida crescita, fornendo un’ulteriore opportunità di sviluppo al settore degli pneumatici.